Riporto da
assembleadiscienzeEmiliano TorreCiao a tutti, scienziati.Scrivo per raccogliere e rilanciare il ringraziamento che molti di noi stanno inviando a chiunque si sia mobilitato. Ma soprattutto vorrei aggiungere alcune considerazioni (ottimistiche) e una domanda/proposta.La riforma non è cosa fatta. Non mi riferisco tanto alla possibilità che il passaggio al senato slitti a dopo il 9 dicembre (domattina la maggioranza deciderà), ma soprattutto ai tantissimi decreti attuativi necessari: ci potrebbero volere anni prima che le "potenzialità" della riforma si rivelino in tutta la loro magnificenza [...], e migliaia dovrebbero essere gli statuti cambiati negli atenei. Molti punti della riforma (eccezion fatta per le misure di carattere economico, che purtroppo faranno sentire i loro effetti da subito) potrebbero rimanere lettera morta. Se nel frattempo una nuova maggioranza cambiasse la riforma, o meglio la cestinasse sostituendola con una vera riforma del sistema universitario, il nostro
sforzo sarà stato ricompensato.Perché ciò accada è indispensabile continuare a mobilitarci. Non nelle forme (troppo dispendiose in vista dei prossimi esami) attuate sin'ora, ma in maniera comunque semi-permanente. Mi riferisco in particolare al progetto AltraRiforma. Ci abbiamo lavorato a lungo e non solo per gioco. Portiamolo avanti, qualunque cosa succeda in queste settimane, e continuiamo a lavorare perché la nostra voce non sia dimenticata.Dobbiamo continuare a crescere, e sarà faticoso: stringiamo contatti più forti con gli altri Atenei d'Italia, compriamo se necessario le pagine dei quotidiani nazionali (quelli che potremo permetterci), insistiamo perché una nuova riforma sia pensata, indipendentemente dall'esito di questa. Oggi non smobilitiamo. Tiriamo il fiato per poi concentrarci sulla parte propositiva. Se non lo facciamo ora, se aspetteremo il prossimo schifo per incazzarci e dire no(e ci toccherà per proteggere il nostro lavoro,
poi le nostre pensioni, poi chissà che altro), avremo portato a termine solo una minima parte del lavoro. Troppo poco rispetto alle nostre potenzialità.E comunque più di quanto ognuno di noi si aspettasse.
Grazie,Emiliano.
stefano chaifouroosh Salve scienziati,
Personalmente ritengo geniale la proposta di comprare delle pagine su quotidiani nazionali e portare a conoscezadi tutto il Paese le nostre proposte su una VERA riforma dell'università, perchè non sè ne può più di sentire dai giornali e dai membri del Governo che siamo solo degli scalmanati o peggio che siamo dalla parte dei baroni.
Daltro canto penso che non sia così facile; serviranno molte risorse ed un cordinamento nazionale sui punti da presentare.
Detto ciò mi sembra fattibile con una dose di lavoro non omicida.
Perdonate la sintassi e la grammatica trabalanti ma all'aperto fà particolarmente freddo.
Tante care cose,
SCh.
Federico Elia Quanto costa una pagina de La Stampa?
Federico Elia
Ex - Studente C.L. Matematica Vecchio Ordinamento
N. Matr. 174757
Federico ForlaMila e mila euro....
Quando il cdf ha comprato uno spazio sui giornali hanno dovuto fare una colletta mettendo più di 100 euro a testa.. si parla di un costo fra i 7.000 e i 14.000 euro...
Davide AlberelliPerò se fatto a livello nazionale magari ci costa (molto) di meno a testa!
Iniziamo ad andare in giro con le scatole a raccattare fondi per comprarci
una pagina su un giornale?
Helios Marchelli Fede ha ragione, costa molto comprare uno spazio su un giornale a tiratura
nazionale. Il prezzo dipende da quanto spazio (mi pare che i docenti
avessero comprato una pagina intera), e dalla posizione (la quarta pagina
costa più della trentasettesima e così via)
Dott. Helios Marchelli
Corso di Laurea in Fisica delle Tecnologie Avanzate
Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche Naturali
Università degli Studi di Torino
Alberto Informatica La referente per l'iniziativa della pagina di giornale era la Ronchi. Se la
vedo qua ad Informatica le chiederò quanto avevano speso complessivamente.
Comunque è una spesa non da poco, questo è sicuro.
Alessandro TorreE` possibile portare la proposta a livello nazionale?
(sia nella gestione dei contenuti che della raccolta fondi)
Lo chiedo soprattutto a chi fa parte dei SI o di Link.